Segnaliamo come il TAR Toscana sez. II, con ordinanza n.811/2012, in relazione al decreto Dirigenziale n. 3191 del 10 luglio 2012 della Regione Toscana, abbia affermato “che, ad un primo sommario esame, il bando contestato appare, sotto diversi profili, contrario ai principi di natura comunitaria, peraltro recepiti dal codice dei contratti pubblici, in materia di tutela della concorrenza, trasparenza e non discriminazione, tenuto conto delle limitazioni dal punto di vista merceologico e territoriale imposte ai comuni concorrenti per accedere al contributo di cui trattasi”.
E’ così messa una seria ipoteca sul detto Decreto con il quale veniva definitivamente approvato il bando tra i comuni toscani per "gli acquisti verdi di prodotti durevoli in plastica riciclata" e relativo allegato pubblicato sul BURT del 1 agosto 2012, che prevede come tali “acquisti verdi” (arredo urbano, cassonetti per raccolta differenziata, segnaletica stradale) debbano essere prodotti a partire da rifiuti di imballaggi raccolti in Toscana e recanti il marchio volontario IPPR. La documentazione è stata trasmessa anche all’Autorità Antitrust, di fronte alla quale è già aperta un’istruttoria.