Gli incendi di impianti di trattamento rifiuti sono in aumento. Sono raddoppiati nell'arco di tre anni e, restando al Lazio, dal 2014 al 2017, sono stati ben 13. Più di quattro ogni 12 mesi. Tra cui quelli di centri gestiti dalle società di Cerroni.
I numeri fanno riferimento al lavoro svolto dalla Commissione Parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti.
Il quadro che ne emerge è preoccupante, visto che “le indagini sui roghi si sono concluse in larghissima parte con l'archiviazione e in molti casi non sono state neppure compiute, mancando comunicazioni dei vigili del fuoco o dei tecnici dell'Arpa alle Procure”.
Ancora una volta il focus viene fatto sul caso eclatante di Eco x, un esempio di come i controlli per prevenire che le fiamme avvolgano gli impianti siano inefficaci, “nella migliore delle ipotesi troppo blandi e privi di coordinamento per sortire effetti utili”.
“Purtroppo quanto emerso – commenta la direttrice del Consorzio PolieCo, Claudia Salvestrini, che da tempo ha acceso i riflettori sul fenomeno – dimostra chiaramente che c’è una impunità diffusa e che spesso coloro che danneggiano l’ambiente e mettono a rischio la salute finiscono per farla franca. E’ la prova ulteriore che c’è una necessità irrinunciabile di maggiori e più articolati controlli, di dialogo fra i vari soggetti preposti ad essi e di una nuova cultura d’impresa etica perché – sostiene Salvestrini - quando arrivano gli incendi, vuol dire che il sistema della prevenzione non ha funzionato e il danno ormai è fatto, con la beffa che poi nessuno finirà per risponderne”.
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