Un partecipato focus sulle opportunità del ‘Marchio Made Green in Italy’ si è svolto oggi on line, promosso dal Consorzio nazionale dei rifiuti dei beni in polietilene Polieco “con l’obiettivo - ha spiegato in apertura il direttore Claudia Salvestrini - di sostenere le imprese consorziate che intendano aderire al percorso, fornendo tutti gli strumenti necessari per l’attuazione dell’iter e nella consapevolezza che il marchio, che può contare sulla garanzia di avere come gestore il Ministero dell’Ambiente, non è un bollino ma un valore”.
“E’ l’unica certificazione in grado di coniugare la dimensione delle prestazioni di sostenibilità ambientali dei prodotti con la dimensione del made in Italy, legata alle eccellenze del sistema produttivo nazionale”, ha affermato Stefania Grillo, referente del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica.
A illustrare i dettagli tecnici il professor Alessandro Manzardo, dello spinoff Spinlife dell’Università di Padova, che ha spiegato il lavoro condotto con Polieco per il marchio nel contesto dei prodotti in polietilene, come le grandi casse e le borse multiuso che hanno già ottenuto il via libera ministeriale, e i tubi (ancora in fase di sviluppo).
Sugli aspetti della certificazione ambientale e dei suoi vantaggi è intervenuto il responsabile Innovazione di Csqa Marco Salè Omodei.
A portare l’esperienza di prima azienda produttrice di borse multiuso in pe ad aver ottenuto il Marchio made green in Italy, Piero Cena della Pg srl.