"Le strategie ambientali dell'Unione Europea devono essere ambiziose ma non imposte con rigidità tali da mettere in difficoltà interi comparti produttivi, come sta avvenendo. A livello europeo, il settore del riciclo delle plastiche vive una crisi che rischia di compromettere capacità produttiva e occupazione. E in Italia, pur con risultati importanti – basti pensare al superamento già nel 2024 dell’obiettivo europeo del 50% di imballaggi riciclati – il comparto è sottoposto a forti tensioni. I consorzi e le imprese hanno più volte lanciato segnali di allarme".
Lo ha detto il sottosegretario al Mimit (Ministero Imprese e Made in Italy) Fausta Bergamotto al Forum Internazionale sull'Economia dei Rifiuti organizzato dal Consorzio Polieco, a Napoli. "Le cause della crisi sono note: l’aumento delle importazioni extra-UE a basso costo e spesso non conformi, una domanda interna che non cresce allo stesso ritmo della capacità impiantistica, costi energetici ancora troppo elevati, la concorrenza delle plastiche vergini immesse sul mercato a prezzi bassissimi. In tale contesto è positivo - aggiunge la Bergamotto - che il Ministero competente abbia colto queste preoccupazioni, convocando per l’8 ottobre un tavolo specifico sulle plastiche: un passo nella giusta direzione. Non possiamo permettere che un’eccellenza costruita in decenni di impegno venga messa a rischio da regole eccessivamente rigide o da una concorrenza sleale che penalizza chi investe in innovazione e sostenibilità".
“La transizione ecologica deve perciò essere accompagnata da realismo e pragmatismo e vicinanza al tessuto territoriale. Non possiamo permettere che obiettivi condivisibili si trasformino in strumenti di desertificazione industriale, cosa che in realtà sta succedendo", ha continuato Bergamotto, assicurando: “l’impegno per ascoltare le istanze delle imprese e portarle nelle sedi istituzionali. Perché senza imprese solide non c’è riciclo; senza riciclo non c’è economia circolare; e senza economia circolare non c’è futuro sostenibile, né per l’Italia né per l’Europa"