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Forum dei rifiuti PolieCo, Picierno: "Sviluppo sostenibile non sia capitolo 'a parte' delle nostre agende”

Forum dei rifiuti PolieCo, Picierno: "Sviluppo sostenibile non sia capitolo 'a parte' delle nostre agende”

lunedì 29 settembre 2025/Categorie: Comunicati stampa, Convegni, Il Direttore - C.Salvestrini

Al Forum Internazionale  sull’Economia dei rifiuti, promosso dal Consorzio nazionale dei rifiuti dei beni in polietilene Polieco, in corso a Napoli, è intervenuta oggi  la Vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno, sottolineando l’esigenza dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale per evitare di fare rischiosi passi indietro

 

“In un tempo segnato da guerre e tensioni internazionali, dalla crisi energetica alla sfida del cambiamento climatico, la scelta di un modello di sviluppo sostenibile non dovrebbe essere un capitolo “a parte” delle nostre agende, perché parlare di transizione ecologica significa parlare di democrazia e di diritti che sono al centro dell’agenda politica europea, attiva a proporre una legislazione matura su questo punto.

 

 È l’Unione europea che, prima di altri, ha scelto di dotarsi di un Green Deal, di norme vincolanti sul clima, sull’energia, sull’economia circolare. È l’Europa che ha imposto standard che oggi guidano l’innovazione industriale e che rappresentano, al tempo stesso, strumenti di diplomazia”, ha detto Picierno, ravvisando il rischio di possibili infiltrazioni criminali. 

 

“Strumenti legislativi che – continua Picierno- possono diventare leve formidabili per il cambiamento, ma anche norme che spesso restano sulla carta o che vengono rinviate costantemente, come accade in Italia con la plastic tax. E intanto assistiamo a un’economia circolare che fatica a chiudere i suoi cicli, a filiere che si inceppano, a materiali che finiscono per essere esportati all’estero in impianti non idonei. Vuoti che generano spazio nel quale si infiltra la criminalità, specie nei settori più deboli della gestione dei rifiuti. Le cronache lo dimostrano: dai capannoni dati alle fiamme per evitare i costi di smaltimento, fino alle infiltrazioni mafiose negli appalti. La repressione, anche con leggi recenti come il decreto sulla “Terra dei fuochi”, è importante, ma non basta”.

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