RIMINI. “Presentare l’incenerimento del css (combustibile solido secondario) come soluzione green, nella più importante fiera sulla sostenibilità ambientale, è semplicemente paradossale. I principali portatori di interessi industriali, a Ecomondo, in una narrazione deviante, tra convegni e interviste, stanno promuovendo un modello che viene addirittura descritto come una soluzione per il superamento della crisi del riciclo. Produrre ipotetici combustibili da bruciare in giro per il mondo significa soltanto sottrarre rifiuti plastici a nuova vita e non incidere sulle criticità che in questo momento vivono gli imprenditori del riciclo, già costretti a fare i conti con logiche di mercato viziate da dumping ambientale”: così la direttrice generale del consorzio nazionale dei rifiuti dei beni in polietilene Claudia Salvestrini interviene dal Green technology expo in corso a Rimini.
Il consorzio Polieco ha recentemente preso una dura posizione sul disegno di legge semplificazioni sulle regole di utilizzo del combustibile da rifiuti css negli impianti produttivi, che punta ad alleggerire la disciplina per l’impiego del css soprattutto nei cementifici.
“Una novità normativa che, anche in una vetrina come Ecomondo - commenta Salvestrini - è stata indicata come un grande traguardo ambientale, mentre rappresenta soltanto l’ennesimo colpo inferto all’economia circolare”.