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Operazione Golden Plastic. Risarcimento del danno per il PolieCo

Operazione Golden Plastic. Risarcimento del danno per il PolieCo

lunedì 23 aprile 2018/Categorie: Comunicati stampa

Traffico transfrontaliero dei rifiuti. Il consorzio Polieco, parte civile nel procedimento giudiziario a carico degli imputati del processo scaturito dall’operazione Golden Plastic, condotta dalla Guardia di FinanzaI° Gruppo operativo di Taranto e coordinata dal Tribunale di Taranto e dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce, dovrà essere risarcito.

Uno degli imprenditori tratti in arresto nel 2011 nell’ambito dell’inchiesta che portò alla luce un ingente traffico illecito di rifiuti plastici dall’Italia alla Cina, è stato condannato alla pena di due anni e sei mesi di reclusione, interdetto per la durata della pena principale dai pubblici uffici, dall'esercizio dell'attività di gestione rifiuti nonché dagli uffici direttivi delle persone giuridiche, unitamente alla dichiarata incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione.

In attesa che il consorzio richieda i danni in separata sede, l’imprenditore condannato dovrà pagare al Polieco una provvisionale immediatamente esecutiva di 10 mila euro. Il dispositivo di sentenza emesso dal Tribunale di Taranto, Seconda sezione penale, giudice Rita Romano, conferma che ingenti quantità di rifiuti di competenza del Polieco furono sottratti al circuito legale del riciclo per essere indirizzati ad impianti inesistenti.

L’operazione Golden Plastic, riportata fra le principali attività investigative in una delle relazioni annuali della Direzione nazionale antimafia, con 54 misure di custodia cautelare, 21 aziende coinvolte, 6 milioni di beni sequestrati, 1507 container per 34 milioni di chili di rifiuti speciali destinati al Sud – est asiatico, costituisce una delle principali inchieste contro il traffico illecito dei rifiuti.

Con la recente condanna dell’imputato, si conferma il fenomeno dei flussi illegali di rifiuti emersi negli ultimi anni. Traffici di cui, già dal 2006, il Polieco aveva cominciato ad avere contezza mentre monitorava, in ottemperanza alla propria mission, la tracciabilità dei rifiuti a base di polietilene.

In questi anni abbiamo percorso la Cina in lungo e in largo per visitare i siti in cui andavano a finire i nostri rifiuti italiani e, dinanzi alla gestione illegale che danneggia l’economia, l’ambiente e la salute dei cittadini, sono state numerose le segnalazioni che abbiamo effettuato alle autorità giudiziarie. La costituzione di parte civile nei confronti degli imputati del processo Golden Plastic – sostiene il Polieco – stata voluta con determinazione, a tutela di tutte quelle imprese del settore del riciclo che sono un esempio di etica ed economia sostenibile. Il riconoscimento del danno conferma che, quando il ruolo dei consorzi obbligatori, chiamati a vigilare sulla corretta gestione dei rifiuti, viene espletato con cura, l’affermazione della legalità, unita alla tutela degli imprenditori onesti, diventa un dato di fatto”.

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